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Una passione che diventa vita.

Words: Marco Nani
Photos: Alice Russolo
Per molti di noi, andare in montagna è legato alle nostre attività preferite come l’arrampicata, l’escursionismo, la corsa in montagna, o lo sci d’alpinismo. Tuttavia, ci sono persone che hanno scelto la montagna non solo come luogo di svago, ma anche come il cuore pulsante del loro lavoro e stile di vita. È il caso di Valentina, una giovane di 23 anni che ha deciso di abbracciare la sua passione per le vette in un modo tutto suo: prendendo in gestione il Rifugio Pernici, situato in una piccola valle che abbraccia il Lago di Garda.

Un sogno che prende forma

La storia di Valentina con la montagna inizia fin da bambina. “Sono sportiva e amante della montagna da sempre - racconta Valentina -. Fin da piccola i miei genitori mi hanno portata a mangiare la polenta nei rifugi, e forse questo sogno già allora iniziava a prendere forma. Ho iniziato a fare atletica a 6 anni, e la domenica si alternavano le gare e le passeggiate in montagna. I miei primi ricordi sono dei ponti tibetani e delle carrucole nel parco della Rocca a Riva del Garda, avevo forse 5 o 6 anni, poi crescendo sono entrata a far parte dell’alpinismo giovanile e nel 2018 ho fatto il corso per diventare accompagnatrice” Una presenza costante nella sua vita, tanto da spingerla a praticare sport come la corsa in montagna, l’arrampicata e lo sci alpinismo. Il suo amore per queste attività l’ha spinta a cercare modi per finanziare le sue passioni, lavorando nei rifugi durante le stagioni estive e invernali. Queste esperienze sul campo le hanno permesso di apprezzare il ritmo diverso della vita in montagna, un ritmo più lento e statico rispetto a quello frenetico di chi sale in vetta solo per una giornata. Ma è proprio questo ritmo a darle la forza di sognare un giorno di poter gestire un rifugio tutto suo. E quando è uscito il bando per la gestione del Rifugio Pernici, Valentina ha deciso di provarci.

La sfida di gestire un rifugio.

Essere la responsabile di un rifugio non è solo un lavoro, ma un vero e proprio stile di vita. Valentina ha imparato a conciliare la sua passione per la montagna con le responsabilità quotidiane di gestire una struttura che accoglie escursionisti e amanti della natura. "È bello smettere di lavorare e, invece di mettersi in macchina, semplicemente infilare le scarpe da trekking e partire per una camminata nei boschi", racconta. Tuttavia, non mancano le sfide, soprattutto nel gestire i rapporti con i clienti e i collaboratori. Nonostante l’esperienza maturata in altri rifugi, essere la titolare richiede un approccio diverso, e la giovane rifugista sta imparando a bilanciare l’autorità con la serenità, creando un ambiente accogliente per tutti.

Un legame con il territorio

Valentina non ha solo abbracciato la vita in montagna, ma ha anche cercato di creare un legame forte con il territorio, collaborando con i produttori locali per offrire ai suoi ospiti prodotti genuini e di qualità. Latte, formaggi e carne provengono tutti da fattorie della valle, e Valentina è orgogliosa di promuovere un tipo di vita più sostenibile, dove ogni risorsa è preziosa, specialmente l’acqua.

Guardando al futuro.

Nonostante le sfide, Valentina guarda al futuro con entusiasmo e determinazione. "La montagna per me ha due diverse sfumature, una più avventurosa e spensierata, l’altra più caotica e frenetica, ma sempre capace di regalare momenti di serenità impagabili", dice. Il suo sogno è di creare un rifugio dove tutti si sentano accolti e coccolati, e di vivere appieno quella che per molti è solo una fantasia. Anche se ci sono timori, Valentina sa di avere accanto le persone giuste per affrontare questa avventura. Ogni giorno, la giovane rifugista trova tempo per sé stessa, spesso godendosi una camminata al tramonto, un momento speciale in cui le sfide quotidiane sembrano scomparire di fronte alla bellezza impareggiabile del panorama che la circonda.